Negli ultimi anni, le minacce cibernetiche sono diventate sempre più diffuse e pericolose per aziende, organizzazioni e privati cittadini.
Pertanto, la questione della responsabilità in caso di attacco informatico diventa cruciale dal punto di vista economico, legale e reputazionale.

In questo articolo analizzeremo la questione, focalizzandoci sulle diverse situazioni in cui possono verificarsi queste violazioni e sui soggetti coinvolti.
- Cosa si intende per rischio di attacco informatico
- Responsabilità dell’azienda
- Responsabilità del dipendente
- Responsabilità del fornitore di servizi
- Responsabilità del governo
- Perché vale la pena trasferire il rischio
- Conclusioni
Cosa si intende per rischio di attacco informatico
Il concetto di rischio di attacco informatico si riferisce alla probabilità che un sistema informatico venga compromesso da un attaccante esterno o interno , con l’esplicito intento di:
- ottenere accesso non autorizzato a risorse o informazioni protette
- interrompere il normale funzionamento del sistema
- danneggiare l’infrastruttura IT
Il livello di rischio può essere determinato da diversi fattori, tra cui la valutazione di:
- vulnerabilità del sistema
- potenziali minacce
- entità dell’impatto dell’offensiva
La gestione del rischio di attacco informatico richiede un approccio olistico che comprenda:
- valutazione dei rischi
- pianificazione e implementazione delle misure di sicurezza
- monitoraggio continuo del sistema per individuare eventuali anomalie o attività sospette.
- preparazione di un piano di risposta agli incidenti informatici, che può aiutare a minimizzare l’impatto di un attacco e a ripristinare il sistema alle normali condizioni di funzionamento
Responsabilità dell’azienda
L’azienda è il primo soggetto ad essere ritenuto responsabile in caso di attacco informatico.
Infatti, è obbligata a proteggere i dati dei propri clienti e dipendenti e, in caso di violazione, può essere considerata imputabile di omissione o negligenza. Questo vale anche se il responsabile dell’attacco è un terzo esterno all’azienda, come un hacker o un malware.
Inoltre, la legge prevede che l’azienda debba informare immediatamente gli interessati della violazione, comunicando loro ogni possibile impatto sulla loro sicurezza e privacy.
Le aziende, quindi, hanno diverse responsabilità in caso di un attacco informatico, vediamo nel dettaglio quali.
- Protezione dei dati: l’azienda deve proteggere le informazioni dei propri clienti e dipendenti da accessi non autorizzati o furto di dati. Ciò richiede l’implementazione di misure di sicurezza, come la crittografia dei dati, l’utilizzo di password robuste, l’aggiornamento regolare dei software e dei sistemi di sicurezza
- Gestione dei rischi: l’azienda deve identificare e gestire i rischi di sicurezza informatica in modo proattivo, ad esempio con la valutazione delle vulnerabilità di sistema e l’implementazione di misure di mitigazione e prevenzione
- Reporting: l’azienda deve segnalare l’attacco informatico alle autorità competenti, ai propri clienti e/o dipendenti colpiti dall’incidente.
- Monitoraggio: dopo l’attacco informatico, l’azienda deve monitorare continuamente l’attività di rete e le violazioni di sicurezza per individuare eventuali nuovi attacchi
- Ripristino: l’azienda deve lavorare per ripristinare i dati e i servizi colpiti dall’attacco il prima possibile, minimizzando i danni per i propri clienti e dipendenti
- Collaborazione con le autorità competenti: in caso di attacco informatico, l’azienda ha la responsabilità di collaborare con le autorità competenti per investigare sull’incidente e identificare l’attaccante. Ciò può includere la raccolta di informazioni sulle attività sospette, la fornitura di informazioni sul sistema e la cooperazione con le indagini
Responsabilità del dipendente
Anche un dipendente può essere ritenuto responsabile in caso di attacco informatico.
Questo accade se il soggetto ha causato la violazione a causa di negligenza o intenzionale violazione delle politiche aziendali sulla sicurezza informatica.
Il caso più comune è dato dall’utilizzo di password poco sicure che agevolano l’accesso a sistemi e dati sensibili da parte di terzi non autorizzati.
In questo caso, l’azienda ha comunque la responsabilità di assicurare che i propri dipendenti siano informati e formati sulle buone pratiche di sicurezza informatica, al fine di minimizzare il rischio di violazioni.
Resta comunque obbligo dell’impiegato:
- Segnalare l’incidente: se un dipendente nota attività sospette o un possibile attacco informatico, ha la responsabilità di segnalare l’incidente immediatamente al proprio responsabile o al dipartimento IT dell’azienda
- Proteggere i dati aziendali: ogni dipendente ha la responsabilità di proteggere i dati dell’azienda e di non divulgarli o utilizzarli in modo improprio o non autorizzati
- Rispettare le politiche di sicurezza: un dipendente ha la responsabilità di rispettare le politiche di sicurezza dell’azienda e di seguire le procedure per l’utilizzo dei sistemi informatici e la gestione dei dati. Ciò può includere l’utilizzo di software antivirus e firewall, l’aggiornamento regolare del software e l’evitare di installare software non autorizzato
- Prevenire la perdita o il furto di dispositivi: un dipendente ha la responsabilità di proteggere i dispositivi aziendali, come laptop e telefoni cellulari, e di evitare la loro perdita o furto. Ciò può includere l’utilizzo di dispositivi di sicurezza e non lasciare i device incustoditi in luoghi pubblici
Va sottolineato inoltre che se un dipendente commette egli stesso un reato informatico, è responsabile delle sue azioni e potrebbe essere soggetto a rappresaglie disciplinari o azioni legali da parte del datore di lavoro o delle autorità competenti.
Responsabilità del fornitore di servizi
Spesso, le aziende affidano a fornitori di esterni la gestione dei propri dati e sistemi informatici.
In questo caso, è importante prevedere fin dall’inizio le clausole contrattuali sulla sicurezza e sulla responsabilità in caso di violazione.
Il fornitore di servizi ha la responsabilità di:
- proteggere i dati dei propri clienti
- garantire che i propri sistemi di sicurezza siano adeguati a prevenire gli attacchi informatici
In caso di violazione, il fornitore di servizi può essere ritenuto responsabile per danni economici e per la perdita di reputazione del proprio cliente.
Se questi non ha preso le misure appropriate per proteggere i propri sistemi e la propria infrastruttura, può anche essere ritenuto civilmente e penalmente responsabile per il danno causato.
In ogni caso, il fornitore è tenuto a:
- Garantire la disponibilità dei servizi, che può includere la pianificazione della capacità, la ridondanza e il backup dei dati
- Notificare il cliente in caso di incidente: in caso di violazione dei dati o di un attacco informatico che coinvolge i dati del cliente, un fornitore ha la responsabilità di notificare l’accaduto al cliente il prima possibile. Questo può includere la notifica dell’incidente, le misure adottate per mitigare l’impatto dell’attacco e le azioni che il cliente può intraprendere per proteggere i propri dati
- Collaborare con il cliente: in caso di attacco informatico, un fornitore di servizi ha la responsabilità di collaborare con il cliente per investigare sull’incidente e identificare l’attaccante. Ciò può includere la raccolta di informazioni sulle attività sospette, la fornitura di informazioni sul sistema e la cooperazione con le indagini
- Risarcimento del danno: in caso di violazione del contratto o di negligenza da parte del fornitore di servizi che ha causato danni al cliente, il fornitore può essere tenuto a risarcire il danno
Responsabilità dei Governi
Infine, anche i Governi Nazionali hanno la responsabilità di proteggere i cittadini e le aziende dalle minacce informatiche.
Questo può essere fatto attraverso diverse misure, tra cui:
- promozione di politiche e leggi sulla sicurezza informatica
- creazione di organismi di controllo
- collaborazione con aziende e organizzazioni per prevenire proattivamente gli attacchi informatici
In alcuni casi, il governo può anche essere ritenuto responsabile per violazioni che riguardano dati sensibili, come quelli sanitari o finanziari.
Inoltre, gli enti governativi possono essere considerati responsabili se vengono riscontrati coinvolgimenti diretti nell’attacco o se viene violata la privacy dei cittadini.
In casi come questi, il governo potrebbe essere chiamato a rispondere alle accuse di violazione dei diritti costituzionali dei cittadini.
Perché vale la pena trasferire il rischio
Il trasferimento del rischio informatico si riferisce alla pratica di trasferire parte o tutto il rischio di un attacco informatico ad un altro ente, generalmente attraverso una forma di assicurazione o affidandosi a società specializzate in consulenza di sicurezza informatica..
Esistono molte ragioni per cui è importante trasferire il rischio di attacchi informatici.
Tra queste, possiamo elencare:
- Minore esposizione finanziaria: trasferendo il rischio di attacco informatico ad un’altra parte, l’azienda o l’organizzazione può limitare la propria esposizione finanziaria in caso di attacco informatico. In questo modo, la compagnia assicurativa sarà responsabile di coprire i costi derivanti dal danno causato dall’attacco informatico
- Protezione del budget: grazie alla copertura assicurativa, un’azienda può proteggere il proprio budget e garantire la continuità delle attività, anche in caso di perdite finanziarie causate da un attacco informatico. Ciò può essere particolarmente importante per le piccole e medie imprese che potrebbero avere difficoltà a fronteggiare le conseguenze finanziarie di un attacco informatico
- Conformità alle normative: alcune normative richiedono alle aziende di adottare misure di sicurezza adeguate per proteggere i dati dei propri clienti e degli utenti. Trasferendo il rischio di attacco informatico ad una compagnia assicurativa, un’azienda può dimostrare di aver adottato misure adeguate per proteggere i dati, garantendo la conformità alle normative
- Migliore gestione del rischio: trasferire il rischio di attacco informatico può essere una strategia di gestione del rischio efficace, soprattutto quando non è possibile eliminare completamente il rischio o mitigarlo in modo soddisfacente attraverso le misure di sicurezza interne. Ciò può consentire all’azienda di concentrarsi sulle proprie attività principali, senza doversi preoccupare dei rischi di attacco informatico
- Protezione della reputazione: in caso di violazione dei dati o di un attacco informatico, l’azienda potrebbe subire un danno alla reputazione. Trasferendo il rischio di attacco informatico ad una compagnia assicurativa, l’azienda può minimizzare il rischio di subire un danno alla reputazione e proteggere la propria immagine pubblica
Conclusioni
In conclusione, la questione della responsabilità in caso di attacco informatico è complessa e richiede un’attenta valutazione delle situazioni concretamente verificatesi.
Tuttavia, e assicurarsi di avere un piano di prevenzione e di risposta agli attacchi può fare la differenza tra la salvezza dei propri dati e la perdita di reputazione e di denaro.
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Nata a Taranto nel 1996 e diplomata in “Amministrazione finanza e marketing articolazione relazioni internazionali”. Ho seguito svariati corsi di formazione e ho avuto diverse esperienze lavorative nel mondo del marketing online e della comunicazione. Ad oggi sono scrittrice e mi occupo, oltre che dei social media, anche di seo, web/graphic design e fotografia.