Sappiamo concettualmente cosa sia un exploit, quali sono i sintomi e quali le potenziali conseguenze.

Eppure, un aspetto troppo spesso sottovalutato è l’analisi dell’exploit chain, ovvero la sequenza esatta di step seguita dall’attaccante per sfruttare attivamente una vulnerabilità.

In questo articolo, ne esamineremo in dettaglio caratteristiche, tipologie e tecniche di difesa.

exploit chain

  1. Cosa sono gli exploit
  2. Introduzione all’exploit chain: comprendere il concetto e il funzionamento della catena di exploit
  3. Le fasi dell’exploit chain: esplorare le diverse fasi coinvolte nell’exploitation di una vulnerabilità e il loro ruolo nel raggiungimento degli obiettivi degli attaccanti
  4. Tipologie comuni di exploit chain
  5. Mitigazione e prevenzione della catena di exploit

Cosa sono gli exploit

L’exploit è un software o un codice che sfrutta le vulnerabilità per accedere in modo non autorizzato a dispositivi e infrastrutture IT.

L’exploit può essere utilizzato per:

  • aprire una backdoor nascosta
  • esfiltrare informazioni sensibili, ad esempio password, dati di pagamento o dati personali
  • compromettere e danneggiare device e infrastrutture

Una volta che l’hacker è riuscito a sfruttare attivamente una vulnerabilità mediante un exploit, può riuscire a ottenere il pieno controllo sul sistema, penetrando ancor più in profondità.

Per riuscire nell’intento, però, deve avvalersi di una sorta di strategia collaudata in ambito exploitation, nota appunto come exploit chain, o catena di exploit.

Approfondiamone, dunque, i passaggi nel prossimo paragrafo.

Introduzione all’exploit chain: comprendere il concetto e il funzionamento della catena di exploit

L’exploit chain rappresenta un processo sofisticato e orchestrato attraverso il quale gli attaccanti sfruttano le vulnerabilità dei sistemi informatici per ottenere accesso non autorizzato o compromettere la sicurezza dei dati.

Questa catena di azioni malevole combina diverse fasi, ciascuna delle quali gioca un ruolo cruciale nel raggiungimento degli obiettivi dell’attaccante.

Comprenderne il funzionamento è fondamentale per:

  • sviluppare una strategia di difesa efficace
  • mitigare i rischi di un attacco informatico

L’exploit chain, in sintesi, definisce in dettaglio le fasi che gli attaccanti possono seguire nell’esecuzione di un exploit informatico.

Le fasi dell’exploit chain: esplorare le diverse fasi coinvolte nell’exploitation di una vulnerabilità e il loro ruolo nel raggiungimento degli obiettivi degli attaccanti

Gli step di una sequenza di exploit possono variare in funzione del tipo di exploit e del contesto specifico.

Tuttavia, in linea generale, si può identificare una procedura standard, composta da:

Identificazione della vulnerabilità

Gli attaccanti individuano una vulnerabilità presente in un sistema o in un’applicazione. Questa fase può coinvolgere la ricerca di pubblicazioni di sicurezza, analisi del codice o l’utilizzo di strumenti di scansione automatizzati per rilevare debolezze

Sviluppo dell’exploit

Una volta identificata la vulnerabilità, gli attaccanti sviluppano un exploit che sfrutta la falla di sicurezza specifica.

Preparazione dell’ambiente

Tale processo può includere:

  • la configurazione di sistemi di prova
  • la creazione di server di comando e controllo
  • l’ottenimento delle credenziali di accesso necessarie per l’esecuzione dell’exploit

Iniezione ed esecuzione dell’exploit

Gli attaccanti iniettano l’exploit nel sistema o nell’applicazione vulnerabile. Ciò può avvenire attraverso vari vettori, come:

Evasione o persistenza

Dopo l’esecuzione dell’exploit, gli attaccanti possono cercare di evitare la rilevazione o di mantenere l’accesso persistente al sistema target.

Possono utilizzare tecniche come:

  • la crittografia
  • l’elusione delle firme antivirus
  • l’installazione di malware persistente

per mantenere il controllo del sistema anche dopo un riavvio.

Sfruttamento dell’accesso ottenuto

Una volta ottenuto l’accesso al sistema, possono perpetuare altre azioni malevole, quali:

  • il furto di dati
  • l’installazione di altri malware
  • copia non autorizzata
  • compromissione o la distruzione definitiva di informazioni
  • l’utilizzo del sistema come punto di partenza per ulteriori attacchi

Tipologie comuni di exploit chain

Esistono diverse tipologie di exploit chain, ognuna basata su uno specifico approccio.

Tra queste, possiamo distinguere:

  1. Exploit chain basata sulla catena di credibilità: basata sull’idea che gli utenti tendano a fidarsi di una determinata fonte. Di solito, viene sfruttata un’entità di fiducia per lanciare un attacco, come ad esempio un sito affidabile compromesso o un’email fraudolenta da parte di una persona di cui ci si fida.
  2. Exploit chain basata sulla catena di vulnerabilità: prevede l’utilizzo di molteplici vulnerabilità per ottenere l’accesso non autorizzato a un sistema. Ciò significa che l’attaccante cerca di utilizzare più di una vulnerabilità in sequenza per aumentare le sue possibilità di successo.
  3. Exploit chain basata sulla catena di accesso: che impiega una catena di accesso per ottenere l’accesso non autorizzato a un sistema. Ciò significa che l’attaccante cerca di sfruttare le vulnerabilità presenti in un sistema per ottenere una maggiore capacità di accesso al sistema.
  4. Exploit chain basata sulla catena di comando: che sfrutta una catena di comando per eseguire una serie di operazioni predefinite. Ciò significa che l’attaccante cerca di utilizzare una sequenza di comandi per automatizzare l’accesso e il controllo del sistema compromesso.

Mitigazione e prevenzione della catena di exploit

Per proteggere i sistemi e le reti dagli exploit chain, è fondamentale adottare misure di mitigazione e prevenzione solide. Di seguito sono riportati alcuni suggerimenti e best practice da considerare:

  1. Aggiornamento regolare del software: assicurarsi di applicare prontamente gli aggiornamenti rilasciati dai fornitori e implementare una politica di gestione dei patch efficace.
  2. Sicurezza del codice: durante lo sviluppo di applicazioni, è importante adottare pratiche di sicurezza del codice, come la validazione degli input, la gestione corretta delle sessioni e l’evitare l’uso di funzioni o librerie obsolete e non sicure. Condurre test di sicurezza e revisioni del codice per identificare e risolvere le vulnerabilità prima che possano essere sfruttate
  3. Consapevolezza degli utenti: educare gli utenti sui rischi legati alla sicurezza informatica e fornire formazione sulle migliori pratiche di sicurezza, come l’evitare di cliccare su link o allegati sospetti nelle email, l’uso di password complesse e l’importanza della protezione delle informazioni sensibili
  4. Implementazione di controlli di sicurezza avanzati: utilizzare strumenti e tecnologie di sicurezza avanzati come firewall, sistemi di rilevamento delle intrusioni, soluzioni di sicurezza delle applicazioni web e antivirus aggiornati per rilevare e bloccare gli exploit chain. Monitorare attentamente l’attività di rete per individuare comportamenti anomali o attività sospette
  5. Gestione degli accessi e delle autorizzazioni: Limitare l’accesso ai sistemi e alle risorse solo ai necessari utenti e applicare il principio del privilegio minimo, assegnando agli utenti solo i privilegi di cui hanno bisogno per svolgere il proprio lavoro. Verificare e revocare regolarmente gli accessi non necessari.
  6. Monitoraggio continuo e risposta agli incidenti: Implementare un sistema di monitoraggio continuo che rilevi e registri gli eventi di sicurezza. Configurare allarmi e notifiche per segnalare attività sospette o tentativi di exploit. Avere inoltre un piano di risposta agli incidenti ben definito per affrontare tempestivamente gli attacchi e mitigarne gli effetti.