Le botnet rappresentano una delle minacce più sofisticate e pervasive nel panorama della cybersecurity.
Questo articolo esplora tutti gli aspetti di queste minacce tra cui cosa sono le botnet, come operano, e offre strategie efficaci per proteggere i propri sistemi da queste reti di computer infetti, noti anche come “zombie“.

botnet informatica

Che cos’è una botnet?

Una botnet, abbreviazione di bot network, è una rete di computer infetti da malware che vengono controllati da un attaccante, spesso denominato bot master. Questi computer, una volta infettati, diventano bot o zombie e possono essere utilizzati per eseguire attacchi coordinati, spesso senza che il legittimo proprietario ne sia consapevole. Il significato di botnet va ben oltre semplici reti di computer infetti: è una minaccia ben più complessa.

Quale componente centrale è necessario per formare una botnet?

Il componente centrale di una botnet è il server di comando e controllo (C&C), attraverso il quale il bot master gestisce la rete di bot.

Il server di comando e controllo (C&C o definito anche, C2) in una botnet malevola svolge ruoli cruciali nella gestione, coordinamento e controllo dell’intera rete di computer infetti. Questi server agiscono ricoprono il ruolo di quartier generale da cui gli attaccanti possono comandare la loro armata di bot.
Ecco alcuni dei compiti principali:

  1. Distribuzione di comandi
    Il server C&C invia comandi specifici ai bot, che possono includere istruzioni per avviare attacchi DDoS (Distributed Denial of Service), inviare spam, diffondere altri malware, rubare dati o qualsiasi altro compito che l’attaccante desidera eseguire.
  2. Diffusione di malware
    Gli attaccanti possono inviare aggiornamenti o nuove varianti di malware ai computer infetti attraverso il server C&C, migliorando le capacità offensive dei bot o evitando il rilevamento da parte del software antivirus.
  3. Raccolta dati
    I bot possono essere usati per raccogliere dati sensibili dai computer attaccati, come credenziali di accesso, informazioni finanziarie o dati aziendali.
    Questi dati vengono poi inviati al server C&C per essere utilizzati dagli attaccanti.
  4. Coordinamento degli attacchi
    In caso di attacchi su larga scala, come quelli DDoS, il server C&C coordina l’azione di migliaia o addirittura milioni di bot per massimizzare l’efficacia dell’attacco, assicurando che avvenga in modo sincronizzato.
  5. Controllo e gestione
    Il server C&C permette agli attaccanti di mantenere il controllo sui loro bot, gestendo le loro configurazioni, monitorando lo stato degli attacchi e orchestrando le azioni dell’intera rete.
  6. Esfiltrazione di dati
    Oltre a raccogliere dati, il server C&C può agire come punto centrale per l’esfiltrazione di dati rubati, organizzandoli, archiviandoli o trasmettendoli a un altro luogo sicuro per gli attaccanti.
  7. Evasione del rilevamento
    I server C&C possono utilizzare tecniche avanzate per nascondere la loro presenza, come la commutazione frequente di indirizzi IP, l’uso di reti Tor o tecniche di fast-flux, rendendo difficile per i ricercatori di sicurezza e le autorità rilevare e disabilitare la botnet.

In che modo gli zombie sono utilizzati negli attacchi?

I computer zombie sono utilizzati in una varietà di attacchi, inclusi ma non limitati a:

  • DDoS (Distributed Denial of Service): sovraccaricando i server target con richieste di traffico fino a renderli inaccessibili agli utenti legittimi.
  • Invio spam: invio di grandi quantità di e-mail fraudolente.
  • Diffusione di malware: distribuzione di software dannoso ad altri computer.

Come funzionano le Botnet

Le botnet rappresentano uno strumento potente nelle mani dei cybercriminali.
Ecco come funzionano:

Infezione e controllo

Per iniziare, i cybercriminali cercano di infettare quanti più dispositivi possibile ricorrendo all’utilizzo di un malware specificamente progettato per questo scopo. Non è sempre necessario che questi criminali sviluppino nuovi software malevoli da zero; esistono già diversi malware disponibili che possono essere utilizzati per costruire una botnet. Un esempio notevole è il malware Mirai, che prende di mira dispositivi IoT (Internet of Things) basati su Linux, come router, telecamere e dispositivi di automazione domestica.

Questi malware permettono ai cyber criminali di prendere il controllo dei sistemi operativi Linux e di lanciare attacchi devastanti, sovraccaricando i bersagli con enormi quantità di richieste. Mirai ha fatto storia per la sua capacità di generare attacchi generando importanti livelli di traffico, come dimostrato dagli attacchi a Krebs on Security, OVH e al provider DNS Dyn, essenziali per il funzionamento normale di Internet.

Metodi di diffusione del malware

Gli utenti possono installare inconsapevolmente il malware cliccando su link malevoli o scaricando file infetti.
In alternativa, il malware può essere diffuso sfruttando vulnerabilità non corrette nei dispositivi. Questo aspetto è particolarmente critico nei dispositivi IoT, che spesso mancano di meccanismi di aggiornamento e hanno firmware obsoleti e vulnerabili.

Funzionamento della Botnet

Una volta che un numero significativo di dispositivi è stato infettato, il cybercriminale può aspettare il momento opportuno per attivare la botnet e lanciare un attacco, tipicamente un attacco DoS (Denial of Service) che inonda il bersaglio di traffico fino a renderlo inaccessibile.
Questi dispositivi infetti, noti come zombie o parte di una zombienet, rimangono in uno stato dormiente fino a quando non ricevono un comando specifico dal loro controllore.

Gli attaccanti dispongono di dashboard di controllo e comando che mostrano il numero di dispositivi compromessi e permettono di coordinare gli attacchi, inviando comandi affinché tutti i dispositivi infetti inizino simultaneamente l’attacco DoS verso il bersaglio designato. Se un dispositivo infetto perde la connessione con il server di comando e controllo centrale, diventa inutilizzabile per l’attacco, sottolineando l’importanza di questi server nel mantenimento e gestione delle botnet.

Evitare di finire in una Botnet

Per contrastare efficacemente il rischio di essere incluse in una botnet, è cruciale adottare un approccio multi-strato, che integri pratiche di cyber igiene con soluzioni tecnologiche avanzate.
Di seguito, alcune strategie chiave:

  1. Mantenere sistemi operativi, software e firmware sempre aggiornati è fondamentale.
    Gli aggiornamenti spesso includono patch per vulnerabilità di sicurezza che, se sfruttate, potrebbero permettere ai cybercriminali di infettare i dispositivi.
  2. La formazione continua degli utenti su minacce come phishing, social engineering e malware è vitale.
    Gli utenti informati sono meno propensi a cliccare su link dannosi o a scaricare file infetti che potrebbero introdurre malware nel sistema.
  3. Installare e mantenere aggiornati programmi antivirus e antimalware affidabili offre una linea di difesa essenziale contro le infezioni da malware. Questi strumenti possono rilevare e rimuovere software malevoli prima che essi possano causare danni.
  4. Sia i firewall hardware che quelli software sono cruciali per filtrare il traffico in entrata e in uscita, bloccando le comunicazioni sospette che potrebbero essere correlate a tentativi di infezione da parte di botnet.
  5. La segmentazione divide la rete in più zone, limitando la capacità di un attaccante di muoversi lateralmente all’interno della rete e infettare dispositivi. Questo approccio può limitare significativamente il danno in caso di compromissione.
  6. Implementare MFA ovunque possibile per aggiungere un ulteriore strato di sicurezza oltre le password, riducendo il rischio di accesso non autorizzato anche se le credenziali vengono compromesse.

Conclusioni

In conclusione, affrontare la minaccia delle botnet richiede più di semplici misure di sicurezza: necessita di una strategia comprensiva che abbracci la tecnologia, l’educazione e le pratiche operative.
L’evoluzione costante delle tattiche offensive da parte dei cybercriminali implica che anche la nostra difesa debba essere dinamica e resiliente.

Attraverso l’implementazione di solide politiche di sicurezza, il mantenimento di una vigilanza continua e lo sviluppo di una cultura della sicurezza informatica a tutti i livelli, possiamo costruire barriere efficaci contro le botnet e le loro attività malevole. Ricordiamo che la sicurezza informatica non è soltanto una responsabilità dell’IT, ma un impegno condiviso che inizia con la consapevolezza di ogni individuo.