Una sandbox, nel contesto informatico, è un ambiente isolato e controllato in cui è possibile eseguire e testare applicazioni o processi senza che possano influire sul sistema operativo o su altri software.
Le sandbox forniscono un livello di sicurezza aggiuntivo limitando l’accesso alle risorse e consentendo un’analisi dettagliata degli eventi.

Analizziamo, quindi, caratteristiche, funzionalità e vantaggi di questa tecnologia ampiamente utilizzata per la sicurezza informatica, lo sviluppo software e la valutazione dei rischi.
- In che cosa consiste una sandbox?
- Quali sono le funzionalità
- Le cinque fasi operative del sandboxing
- Pro e contro di questa tecnologia
- Conclusioni
In che cosa consiste una sandbox?
Sebbene la traduzione letterale faccia riferimento a una “scatola di sabbia”, nel contesto informatico, una sandbox, è un ambiente virtualizzato o isolato che limita le risorse e i privilegi di un’applicazione o di un processo.
Essa impone restrizioni sulle operazioni che possono essere eseguite, come l’accesso al sistema operativo o alle risorse di rete.
Questo è spesso ottenuto attraverso tecniche come:
- virtualizzazione: tecnologia che consente di creare una versione virtuale di una risorsa hardware o software
- containerizzazione: forma di virtualizzazione leggera che consente di isolare e gestire in modo indipendente le applicazioni e i processi all’interno di ambienti autonomi, definiti in gergo “contenitori”
- creazione di un ambiente protetto all’interno di un sistema operativo, riferito all’implementazione di misure di sicurezza e controllo per limitare le azioni di un’applicazione o di un processo all’interno della sandbox
Di conseguenza, le sandbox consentono di eseguire software in modo sicuro e controllato, riducendo i rischi di vulnerabilità, exploit o danni al sistema ospite.
Quali sono le funzionalità
Le sandbox possono essere utilizzate per diverse finalità in ambito di sicurezza informatica. Ecco alcune delle principali:
- Test di sciurezza: una sandbox può essere utilizzata per eseguire programmi sospetti o non affidabili in modo da verificare se essi rappresentino una minaccia per il sistema o il network. In questo modo, è possibile valutare il comportamento del programma in un ambiente protetto e decidere se esso debba essere eseguito o meno
- Software testing: le sandbox possono essere utilizzate per testare nuovo software o codice senza correre il rischio di danneggiare il sistema o la rete. In questo modo, è possibile verificare il funzionamento del software in un ambiente protetto prima di procedere alla sua distribuzione o all’implementazione in ambienti di produzione
- Isolamento dei processi: le sandbox possono essere utilizzate per isolare processi o applicazioni dal resto del sistema. In questo modo, è possibile prevenire la diffusione di malware o la compromissione dei dati nel caso in cui il processo o l’applicazione venga compromessa.
- Sviluppo sicuro: le sandbox possono essere utilizzate anche in ambienti di sviluppo per garantire che il codice sviluppato sia sicuro e affidabile. In questo modo, è possibile testare il codice in un ambiente protetto prima di procedere alla sua distribuzione o all’implementazione in ambienti di produzione
- Analisi forense: le sandbox possono essere utilizzate anche per l’analisi forense in caso di compromissione di un sistema o di un network. In questo modo, è possibile eseguire il malware in un ambiente protetto e analizzare il suo comportamento per determinare le modalità d’infezione e il tipo di minaccia rappresentata
Le cinque fasi operative del sandboxing
Un processo di sandboxing dipende dal tipo di sandbox utilizzata e dalle impostazioni specifiche della sandbox stessa.
In generale, tuttavia, il funzionamento di una sandbox può essere descritto come segue:
- Il programma viene eseguito nella sandbox: quando si desidera eseguire un programma in una sandbox, esso viene prima caricato nell’ambiente protetto. A questo punto, il programma viene eseguito come se fosse in un sistema operativo o in un ambiente di esecuzione normale
- Il programma viene isolato dal resto del sistema: una volta eseguito, il programma viene isolato dal resto del sistema e viene limitato nell’accesso alle risorse del sistema. In questo modo, è possibile evitare che il programma possa danneggiare il sistema o il network o che possa accedere a informazioni sensibili
- Il programma viene eseguito con restrizioni: durante l’esecuzione, il programma può essere soggetto a ulteriori restrizioni, come limiti di tempo di esecuzione o limiti di accesso a determinate risorse o porte di rete. Queste restrizioni vengono impostate dall’amministratore della sandbox e possono variare in base alla configurazione specifica della sandbox
- Il comportamento del programma viene monitorato: durante l’esecuzione, il comportamento del programma viene monitorato e registrato. In questo modo, è possibile analizzare il suo funzionamento e verificare se esso rappresenti una minaccia per il sistema o il network
- Il programma viene terminato: una volta terminato l’esecuzione del programma, esso viene chiuso e rimosso dalla sandbox. In questo modo, il sistema torna allo stato iniziale e il programma non ha più alcun accesso alle risorse del sistema
Pro e contro di questa tecnologia
Dopo averne compreso caratteristiche e finalità, analizziamo ora i pro e i contro dell’utilizzo di una sandbox in azienda.
I vantaggi di utilizzare una sandbox in ambito di sicurezza informatica sono immediati e innegabili:
- Isolamento: la sandbox permette di eseguire il codice in un ambiente virtuale separato dal sistema operativo, il che significa che eventuali danni o modifiche apportate al codice eseguito non influenzeranno il sistema operativo o i dati dell’utente
- Sicurezza: poiché il codice viene eseguito in un ambiente virtuale, le sandbox possono fornire un livello di protezione aggiuntivo contro le minacce informatiche, come virus, trojan o malware
- Facilità d’uso: le sandbox rendono semplice l’esecuzione di codice di cui non si conosce la provenienza o il contenuto, poiché permettono di eseguire il codice in modo sicuro senza dover installare nulla sul sistema operativo
Tuttavia, come ogni tecnologia, anche quest’ultima non è esente da svantaggi, tra cui:
- Costi: le sandbox possono essere costose da implementare e mantenere, soprattutto se si tratta di soluzioni di alto livello come quelle utilizzate dalle grandi aziende
- Prestazioni: l’esecuzione di codice all’interno di una sandbox può essere più lenta rispetto all’esecuzione del codice direttamente sul sistema operativo, poiché deve passare attraverso un ulteriore strato di virtualizzazione
- Limitazioni: le sandbox possono avere limitazioni nell’esecuzione di alcuni tipi di codice o funzionalità, poiché sono progettate per proteggere il sistema operativo e i dati dell’utente. Ciò può limitare la flessibilità della sandbox nell’eseguire determinati tipi di codice o compiti
Come si può constatare, tutte le voci a sfavore di questa tecnologia non riguardano in alcun modo sicurezza, quanto piuttosto aspetti schiettamente economici e tecnici.
Conclusioni
Come abbiamo visto, il supporto fornito alla cybersecurity dal sandboxing è inconfutabile.
Isolando programmi, applicazioni o porzioni di rete, si impedisce che il sistema produttivo venga intaccato e che software potenzialmente dannosi possano circolare senza limiti.
Tuttavia, spesso il principale elemento di frizione è determinato dai costi e dalle risorse (umane e tecnologiche) necessarie per una sua corretta gestione.
In qualsiasi caso, è possibile rivolgersi a consulenti esterni esperti nel campo dell’ethical hacking e della sicurezza informatica.
In tal modo, sarà possibile implementare una soluzione di sandboxing cucita in base alle esigenze e alle disponibilità d’investimento della propria azienda.
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Sono una studentessa magistrale in Informatica Umanistica.
Durante il percorso di studi triennale in Lettere e filosofia ho avuto l’opportunità di svolgere un anno di Servizio Civile Nazionale e un semestre di Erasmus per studio in Francia, nonché un breve periodo di Servizio Volontario Europeo in Croazia.
Attualmente, con un gruppo di altri cinque ragazzi, porto avanti un progetto che aiuta start-up e piccole realtà imprenditoriali a delineare i primi step per le loro strategie social.