differenze vulnerability assessment e penetration testing

Differenze Vulnerability Assessment e Penetration Test

La maggior parte dei professionisti della sicurezza informatica ha familiarità con i termini Vulnerability assessment e Penetration test.

In ambito cybersecurity, le due tecniche vengono spesso confuse, sebbene si tratti di due servizi diversi tra loro

  • sia a livello di modalità tecnica di esecuzione,
  • che per obiettivo finale.

In ogni caso, entrambi sono fondamentali per una corretta gestione dei sistemi informatici delle imprese.

In questo articolo ci occuperemo proprio di metterne in luce le principali differenze, al fine di comprendere appieno natura e finalità di ognuna delle due tecniche.

Sommario degli argomenti

Vulnerability Assessment: cos’è

Il Vulnerability Assessment è un vero e proprio check-up dei sistemi informatici: una sorta di scanning che mira a far emergere possibili vulnerabilità dell’infrastruttura e della rete IT.

Il suo scopo è quindi quello di identificare quali parti del sistema informatico risultano deboli a livello di sicurezza.

Penetration Test: cos’è

Il Penetration Test (spesso abbreviato in PenTestPenetration Testing o PT) consiste invece nella simulazione di un attacco informatico su un sistema o su una rete informatica.

In sostanza, ipotizzando quale possa essere la tipologia di minaccia più incombente, si attua un vero e proprio attacco hacker per testare e stabilire la sicurezza del sistema rispetto agli attacchi ricevuti.

Consiste in una dimostrazione pratica

  • dell’esistenza
  • e delle conseguenze

di una particolare vulnerabilità.

Dopo averne illustrato sinteticamente la natura, passiamo ora ad approfondire l’argomento delineando le 5 differenze fondamentali che distinguono un Vulnerability Assessment da un Penetration Test.

Modalità di esecuzione

Il primo elemento distintivo riguarda le modalità di esecuzione.

Vulnerability Assessment

Il Vulnerability Assessment è

  • meno invasivo
  • e non necessita di interventi manuali.

L’analisi, della durata di poco più di una settimana, è quasi totalmente automatizzata. Inoltre, può essere eseguito in qualsiasi momento della giornata (anche se è preferibile avviarlo durante le ore maggiormente produttive per l’azienda).

È utile per le piccole realtà imprenditoriali, ma anche per quelle più strutturate e complesse o per gli studi di professionisti.

L’attività di Vulnerability Assessment è di fondamentale importanza poiché stabilisce delle priorità in un piano di intervento atto a

  • potenziare
  • ed innalzare

il livello di sicurezza informatica.

Penetration Test

Il Penetration Test, a differenza del Vulnerability Assessment, ha un impatto significativo sul sistema informatico.

Attraverso il PT, infatti, le organizzazioni testano la loro infrastruttura facendo lavorare i Pen Tester direttamente sul sistema o sul software.

Pur trattandosi di una simulazione, il test viola comunque la cybersecurity delle strutture, con gravi conseguenze sulla stabilità della rete.

Di solito il PT viene utilizzato in casi particolarmente delicati dove c’è bisogno di un maggiore approfondimento.

Ampiezza e profondità d’analisi

Date queste premesse, si evince come un’altra delle caratteristiche di distinzione sia il livello di

  • ampiezza
  • e profondità 

raggiunto dall’analisi messa in atto rispettivamente da Penetration Test e Vulnerability Assessment.

In altre parole, se da un lato il Vulnerability Assessment scandaglia l’infrastruttura IT alla ricerca del maggior numero possibile di vulnerabilità, dall’altro il Pen Test si concentra su una specifica fragilità del sistema al fine di individuarne cause e possibili conseguenze.

Frequenza dei test

Altro fattore da tenere in forte considerazione è la frequenza di esecuzione delle attività.

Il Vulnerability Assessment può essere ripetuto nel tempo con cadenza regolare.

Di solito si consiglia di avviare la scansione almeno una volta al mese, in modo da tenere sempre sotto controllo lo stato di salute dei sistemi di sicurezza.

Al contrario, il Penetration Test deve essere svolto solo in particolari condizioni. È, infatti, impossibile pensare che la rete informatica possa essere attaccata con una certa frequenza, seppur in modalità simulazione. Ciò andrebbe ad alterarne di volta in volta la stabilità e i danni economici potrebbero rivelarsi molto elevati per l’imprenditore.

In sintesi, quindi:

  • Il Vulnerability Assessment dovrebbe essere svolto in modo regolare per capire se il sistema è ancora generalmente protetto (soprattutto nel caso in cui qualche dispositivo sia stato sostituito);
  • mentre il PenTest dovrebbe essere eseguito per accertarsi che l’infrastruttura IT non lasci nessuno spiraglio per uno specifico attacco hacker.

Grado di automazione

Un altro punto di discrepanza riguarda il livello di automazione delle due tecniche: si va da un altissimo grado di automatizzazione del VA, alla pianificazione ed esecuzione manuale del PenTest.

Il Vulnerability assessment, infatti, viene svolto in modo quasi completamente automatizzato da uno scanner elettronico che effettua una scansione globale dell’infrastruttura IT.

Il PenTest viene invece effettuato manualmente per simulare il comportamento di un vero hacker.

Non è quindi solamente una semplice rilevazione delle vulnerabilità, ma anche, e soprattutto, comprensione del punto di vista di un cybercriminale al fine di anticiparne le mosse.

Livello di rischio

Altro fattore da non trascurare è il livello di rischio inevitabilmente legato anche a PenTest e VA.

Il Vulnerability Assessment è una semplice scansione dei problemi e non implica alcuna controindicazione per il sistema.

Il Pen Test, al contrario, è molto invasivo e potrebbe comportare 

  • blocco
  • fermo operativo
  • nonché la violazione

dei dati aziendali con conseguenti danni ai dispositivi.

I tempi di attività sono più lunghi e lo sforzo economico richiede un investimento non indifferente, motivo per cui è accessibile a poche e selezionate realtà.

PenTest e Vulnerability Assessment: quale scegliere per la propria azienda

In ultima analisi, quale sarebbe più opportuno scegliere per aumentare il livello di sicurezza dei propri sistemi aziendali?

La risposta è semplice: entrambi.

Sia il Vulnerability Assessment che il Penetration Test dovrebbero essere inseriti all’interno di un più ampio piano di sicurezza aziendale. Come singoli strumenti, infatti, non sono sufficienti a garantire un adeguato livello di sicurezza informatica.

Quest’ultima, nello specifico, andrebbe inquadrata come un processo e non, come la intendono i più, un prodotto o una singola attività.

È quindi importante che nelle aziende si instauri una cultura della cybersecurity che preveda un programma a lungo termine per la gestione delle minacce e delle vulnerabilità.

Il fine resta quello di testare le soglie e i livelli di sicurezza raggiunti e adottati.

Una volta completati questi step, è probabile che il livello complessivo di protezione dell’infrastruttura sia migliorato notevolmente, ma, come per tutto ciò che riguarda la sicurezza informatica, l’attenzione deve sempre rimanere alta e gli interventi costanti nel tempo.

Conclusioni in merito alle differenze Vulnerability Assessment e Penetration Test

Dopo avere analizzato e identificato le aree di rischio è possibile redigere un piano di azioni da mettere in atto per rimediare alle falle del sistema informatico.

Questo documento prende il nome di Remediation Plan e permette di organizzare il lavoro di miglioramento della sicurezza informatica, stabilendo delle priorità sulla base

  • degli obiettivi da proteggere
  • e della gravità delle falle da sistemare.

Le valutazioni e i test, infatti, sono delle azioni fondamentali nel settore della cybersecurity.

Si tratta di un lavoro meticoloso e complicato, che può essere gestito in maniera ottimale solo da un team di informatici qualificati con un’esperienza consolidata nel settore.

Cyberment

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